lunedì 9 gennaio 2023

NICOLA ALESINI + PIER LUIGI ANDREONI

Marco Polo (1995, Materiali Sonori)


Massimo esempio di quartomondismo italiano, pur condito da ospitate internazionali di prima caratura, il Marco Polo firmato dal sassofonista Nicola Alesini e il tastierista Pier Luigi Andreoni racconta col linguaggio dell’emozione un mondo senza confini, attraversato in un vagabondaggio post-moderno sicché le ragioni della musica etnica incontrano le istanze di pop, jazz ed elettronica pura.

In apertura, Come morning calza un cantautorato atmosferico elevato dalla voce senza tempo di un David Sylvian in stato di grazia, presente nelle altrettanto raffinate The golden way e Maya. In abbinata al sapiente utilizzo dei synth di Andreoni, si aggiunge la perizia atmosferica di Roger Eno, la cui levità contrasta i dettagli chitarristici di David Torn, con assoli che rimandano al frippertronico Robert Fripp alzando il livello di improvvisazione del tutto. The valley of Palmir si tinge di una malinconia che non conosce geografie, complice il pianoforte liquido del mai abbastanza rivalutato Harold Budd.

Seguirà un secondo volume, tre più tardi, sempre impreziosito da nomi altisonanti della ricerca sonora (tornano Eno, Budd e Torn, a cui si aggiunge il fratello di Sylvian, l’ex batterista dei Japan Steve Jansen), ma non a fuoco come il lavoro precedente. Le due fatiche discografiche si attestano come ottimi biglietti da visita per incuriosire l’ascoltatore rispetto alle carriere soliste di Alesini e Andreoni, sperimentatori che il Bel Paese ancor oggi fatica a comprendere.

genere: quartomondismo italiano

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