mercoledì 6 novembre 2013

DALI'S CAR

The waking hour (1984, Beggars Banquet)
 
 
Stupirà forse i detrattori degli Anni ’80 - convinti che quel decennio musicale abbia ispirato il peggio ai grandi artisti e il meglio ai pessimi artisti - l’ascolto di The waking hour, raffinato progetto dalla partnership tra Mick Karn (ex-bassista dei Japan) e Peter Murphy (cantante e compositore nei Bauhaus). 

Per l’originale mistura di generi (dark, elettro-tribal, new wave) e l’algida perfezione strumentale di Karn - che qui suona, oltre al basso fretless, tastiere, sax e oboe - l’album fu un flop commerciale, determinando così lo scioglimento della band a un anno dalla  fondazione. D’altro canto, l’arditezza dell’operazione era evidente a partire dal moniker scelto dai Nostri, quel Dali’s car che omaggiava il brano omonimo del geniale Captain Beefheart. Judgement is the mirror è esempio di esotico erotismo intellettuale, strisciante fra le trame del basso fino al centro di un pop oscuro e personalissimo. Lo strumentale Artemis si ricollega all'esordio in proprio del bassista, che con quel Titles di due anni precedente aveva avviato un'eroica carriera da outsider. Cornwall stone è elettronica vicina al Ryuichi Sakamoto più sperimentale, impreziosita dalla voce evocativa di Murphy, qui esposta ai venti di un gelo esistenziale. La titletrack, nientemeno, azzarda una fusion sepolcrale, giocata su ritmi spezzati in cui sperimenta un basso simil-funk.
 
Chi ne ha compreso l’alta caratura, dovrà saggiare inoltre l’Ep InGladAloneness, il quale azzarda un inatteso revival nel 2010, prova valida quanto la precedente e ultima testimonianza da studio di Karn prima della morte prematura.

genere: avant-dark

Nessun commento:

Posta un commento