lunedì 28 ottobre 2013

GIUSTO PIO

Motore immobile (1978, Cramps)


Insieme all’album Battimenti di Pietro Grossi, Motore immobile guadagna ex aequo il titolo di migliore composizione minimalista italiana di sempre. Amico e insegnante di violino di Franco Battiato, egli esordì nel 1978 con quest’opera, affascinante a partire dalla splendida copertina.

Nonostante le note interne - un arzigogolo di metafisica-arty molto frequente in casa Cramps - l’album è dimostrazione di una commovente purezza d’intenti. Il suono di Pio nelle due tracce strumentali che costituiscono il lavoro (la titletrack e Ananta) solleva con una naturalezza quasi organica le più elevate speculazioni musicali sul concetto causale riguardo la creazione dell’universo (secondo Aristotele, appunto, un 'Motore immobile' generato da una causa priva di causa); impiegando solo organo, pianoforte e violino, il Nostro evoca l’immagine di un vuoto vibrante, sorta di balsamo per mente e orecchie che riesce miracolosamente a tener desta l’attenzione dell’ascoltatore per 30 irrinunciabili minuti. Il disco è lo specchio riflesso di un’altra grande prova strumentale uscita nel ’78, L’Egitto prima delle sabbie di Battiato, che si aggiudicò quello stesso anno il premio internazionale Stockhausen come migliore opera per pianoforte.

La compenetrazione tra le creatività dei due porterà a una collaborazione in cui spesso si smarriranno i confini dell’uno e dell’altro, oltre a contribuire in varie vesti alle musiche di personaggi quali Giuni Russo, Alice e Milva. A 87 anni suonati oggi Pio si conferma pittore apprezzato e quotato compositore di nicchia, come testimoniato dalla recente Dolomiti Suite

genere: minimalismo

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