lunedì 23 settembre 2013

YOKO ONO/PLASTIC ONO BAND

Yoko Ono/Plastic Ono Band (1970, Apple)

 
Essendo uscito lo stesso giorno dello stesso anno per la stessa etichetta con una copertina pressoché identica a quella dell’album Plastic Ono Band di John Lennon, l’esordio discografico di Yoko Ono ha subìto il contraccolpo di una celebrità indiretta, arrestandosi alla curiosità dei completisti dei Beatles o poco più.
 
Concettualmente, questa operazione in coppia è di una purezza inimitabile: le due prove discografie incarnano le facce della lucente medaglia Lennon/Ono, vantando perfino gli stessi musicisti ma licenziando risultati assai diversi. Se la fatica da studio di Lennon è ricordata per gli episodi Mother e Working class hero, sul versante dell’artista nipponica il risultato è ben più oltranzista. Animata da un’inesauribile sete di liberazione e sostenuta dall’allora rigogliosa comunità Fluxus, Ono evoca il paesaggio di un mondo allucinato che anticipa il più estremo post-punk e, sotto il profilo vocale, spiana la strada per la Diamanda Galas lì a venire. Dal requiem free-jazz Aos in coppia con Ornette Coleman all’assalto sonoro di Why (impreziosita dal chitarrismo rumorista di un insospettabile Lennon) la raccolta riuscì nell’intento di lanciare il grido di un’avanguardia finalmente vestita soltanto della propria depravata eroticità.
 
Le prove successive - sempre vissute all’ombra di Lennon, soprattutto dopo la sua morte - confermano la lucidità di un’artista complessa e difficile, capace di stramberie pop come pure di autentica originalità, soprattutto alla luce dei recenti Between my head and the sky e Take me to the land of hell, dove la Nostra resuscita la Plastic Ono Band in combutta col figlio Sean.

genere: free-rock

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