Philosophy of the world (1969, Third World)
L’avventura musicale delle sorelline Wiggin ha inizio con una previsione chiromantica: alla nonna paterna fu previsto che il figlio avrebbe sposato una donna bionda, che insieme avrebbero avuto tre figlie le quali avrebbero formato una rock band. Avveratesi le prime due profezie l’uomo pensò bene di munire le piccole Dorothy, Betty ed Helen di batteria e chitarre elettriche e di investirle dei primi rudimenti musicali. Nonostante la scarsa inclinazione artistica dimostrata dal trio adolescente, Mr. Wiggin produsse le registrazioni del primo e unico album a nome The Shaggs, dal titolo altisonante Philosophy of the world.
La formula si rivelò sconvolgente: le deliranti concezioni melodiche, armoniche e ritmiche delle Shaggs diedero vita a un mini-repertorio di freak-rock apprezzato nel tempo da personaggi quali Frank Zappa (che, provocatoriamente, dichiarò di preferirle ai Beatles) e Kurt Cobain. La ragione di tanto clamore va imputata ovviamente a un approccio dilettantesco a composizione e interpretazione ma, soprattutto, alla condivisione totale del trio verso un non-stile espresso testardamente dalla prima all’ultima note dell’album in analisi, con episodi di caos controllato quali My pal Foot Foot e My companion.
Morto il babbo nel ’75 il gruppo si sciolse, salvo venir riscoperto da alcuni speaker radiofonici in vena di outsider music negli Anni ’80 e veder infine ripubblicata la propria opera su cd con tanto di materiale inedito nella versione dell’etichetta Rounder Records. Nel ’99 una parziale réunion divenne realtà, fatta eccezione per Helene alla batteria che, malata da tempo di depressione, morirà sette anni più tardi.
genere: freak-rock
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