Se
l’esordio nel ’66 con Volume one non rivela appieno le doti
compositive della partneship tra il mecenate Bob Markley (giovane ereditiero avvicinatosi al mondo del rock per interessi tutt'altro che musicali) e il
chitarrista e compositore Dan Harris, il seguente Part one mischia
squisite canzoni post-garage a un cipiglio perfettamente pop, azzardando
perfino semplificazioni ‘colte’, come la zappiana Help I’m a rock. Il
walzer Shifting sands, in apertura, spira una malinconia desertica su
interventi chitarristici distorti, riassumendo con glaciale originalità i Byrds del post-Crosby. Trasparent day affonda a piene mani nei
primi Byrds, brillando nella perfezione di un pop di altissima fattura.
Goduta la tribalità alla Bo-Diddely su Leiyla, con If you want
this love i West Coast si rivelano progenitori di quel rock
intellettuale di cui 10 anni più tardi i Television diverranno gli
insuperati alfieri.
I successivi Vol. 2 e Vol. 3 alzano i toni di un’esaltazione lisergica intesa come strumento aggiuntivo per manipolazioni acide e sovraincisioni sballate. Il dispotismo privo di talento del solo Markley licenzierà altri dispensabili tentativi fino al termine del decennio senza replicare l'equilibrio delle prove precedenti, per poi scomparire nel limbo delle glorie mancate in cui fluttua ancor oggi, la sua più nota creatura.
genere: pop psichedelico
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