Lord Cromwell plays suite for seven voices (1975, Artis)
Per non essersi allineati nel carrozzone del progressive tutto suite e barocchismi, gli Opus Avantra hanno pagato lo scotto di un successo parziale. Ideati dal filosofo Giorgio Bisotto, tradotti compositivamente dalla genialità pianistica di Alfredo Tisocco e interpretati dalla voce della soprano Donella Del Monaco, i Nostri esordirono nel 1974 col sorprendente Introspezione; da Il pavone, in cui si riscrive la canzone melodica italiana secondo profumi operistici e spleen esistenziale, passando per le divagazioni estetizzanti in Deliee, il lavoro incarnò una valida alternativa per gli amanti della sperimentazione popolare.
Il successivo Lord Cromwell, rinunciando alla Del Monaco e votandosi alla formula del concept, si scrolla di dosso certe polverosità di carattere Classico, osando una formula sbilanciata verso l’avanguardia senza che si prospetti la minima artificiosità; i vizi capitali di Tisocco concretizzano uno studio tastieristico esposto con l’aiuto di un ensemble di sei elementi e del coro. Pianoforte, organo e sintetizzatore sono fusi in un lavorio virtuoso ma persino fruibile (Flowers on pride), con punte sperimentali di grande fattura (le dissonanze in Avarice) e angelici interludi cantati in inglese (Lust). Ira ed Envy riprendono le migliori complicazioni dei francesi Magma, conferendo all’opera un’atmosfera minacciosa e suggestiva.
Per gli amanti delle reunion segnaliamo il dvd Viaggio immaginario, contenente un live a Tokyo del 2008 che tocca l’intero percorso discografico con rivisitazioni di sorprendente efficacia.
genere: avant-prog
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