martedì 28 maggio 2013

MICHAEL HOENIG

Departure from the northern wasteland (1978, Warner Bros.)


La seconda metà degli Anni ’70 si schiuse tutta d’un botto, mostrando le possibilità di una musica che, partita dalle sperimentazioni ‘Serie’ di pionieri quali Schaeffer in Francia e Stockhausen in Germania, sancì l’inizio di un filone popolare eppure elitario filtrando psichedelia, minimalismo e divagazioni cosmiche fortemente ‘kraut’. Nacque così la ‘scuola berlinese’, dominata dal synth-guru Klaus Schulze di Moondawn, Tangerine Dream e dal chitarrista e compositore Manuel Göttsching sotto pseudonimo Ash Ra.

Manipolatore di elettronica free per i sottovalutati Agitation Free dal 1971 e fino al ’74, Hoenig si riciclò come sessionman l’anno successivo per la tournée dei Tangerine Dream e finalmente, nel ’78, tentò l’avventura in proprio con Departure from the northern wasteland. Album strumentale di sola synth-music Departure è strutturato nella monolitica titletrack (20 minuti di cosmici ipnotismi) e da tre pezzi che proseguono nell’investigazione di spazi sconfinati, forti di una non scontata abilità negli assolo (Sun and moon), a cui la grana tipica della strumentazione analogica, capace di unire rigore sonoro a un calore interpretativo oggi piuttosto raro, conferisce ulteriore emozionalità.

Un secondo tentativo a proprio nome seguirà 10 anni più tardi, con gli schizzi terribilmente eighties raccolti su Xcept one; compresa la fine della stagione votata ai tour de force elettronici, il Nostro si riebbe come autore di colonne sonore cinematografiche (il trascurabile remake di Blob) e televisive.

genere: elettronica berlinese

Nessun commento:

Posta un commento