Possibile combinare il rigore della fusion con l’immediatezza del pop-rock? La risposta sta nella discografia del canadese Gino Vannelli il quale, con una manciata di album in crescita qualitativa durante la seconda metà dei seventies, ha incarnato uno stile popolare di sorprendente levatura artistica. Nel 1974, grazie al successo del singolo People gotta move egli fidelizza pubblico bianco e nero attirando le lodi di Stevie Wonder e la fiducia dell’etichetta A&M, che gli concede maggiore libertà creativa per gli album Storm at sunup, The gist of the Gemini e A pauper in paradise.
La consacrazione commerciale col tormentone I just wanna stop (tratta dal pur imprescindibile Brother to brother) e l’ascesa del fenomeno Disco determineranno una lenta ma inarrestabile semplificazione della formula di partenza, confinando l'artista nella gabbia di un pop piacevole ma annacquato.
genere: pop-rock fusion
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