lunedì 20 maggio 2013

BUSH TETRAS

Boom in the night (1995, raccolta del periodo 1980-1983, Roir)

 
Chitarrista allenata alla palestra delle dissonanze nel progetto no-wave di James Chance & The Contortions, Pat Place co-fonda insieme alla cantante Cynthia Sley i Bush Tetras sul finire dei seventies, inanellando un quartetto di singoli di discreto successo radiofonico (si ascolti l’irresistibile ma non ruffiana You can’t be funky e Too many creeps), rappresentativi di un sound acido e rozzamente debitore a un funk 'black oriented'.

Episodi quali Cowboys in Africa, Snakes crawl o It’s so weird sono esempi esaustivi di una capacità compositiva sghemba ma perfettamente a fuoco, col cantato/recitato della Sley a contornare i riff urticanti della Place in una tossica comunione di intenti ‘do it yourself’. Qua e là, inoltre, fuoriescono dal calderone ballate notturne di trascinata cupezza (Rituals e Who’s gonna pay), vicine al nascente fenomeno goth ma legittimate soprattutto dallo spleen della vita metropolitana, coi suoi peep show e tutto l’armamentario di degrado ben descritto nei cortometraggi di Richard Kern.

Chiusa questa stagione all’inferno nel 1983 con il live al CBGB’s Wild Things (e saltato a piè pari l’album della Sley Mad Orphan col marito Ivan Kral, già chitarrista di Iggy Pop e Patti Smith), i Bush Tetras cederanno all’insana tentazione di riprovarci in un paio di decorose réunion, nel ’97 e nel nuovo millennio, a dimostrazione del fatto che la musica passa ma la voglia di produrla molto meno. La morte della bassista Laura Kennedy nel 2011 pone fine all’avventura artistica di uno dei meno conosciuti gruppi post-punk newyorkesi dell'epoca.

genere: post-punk

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