giovedì 13 dicembre 2012

ADRIANO PAPPALARDO

Oh! Era ora (1983, Numero Uno)
 
 
L’improbabile ma provato tentativo discografico della squadra composta da Lucio Battisti (nelle vesti di compositore), Pasquale Panella (paroliere) e Adriano Pappalardo (cantante) funse da palestra per la collaborazione dei primi due, impegnati di lì a poco a riscrivere le coordinate della musica leggera nostrana con album d’indefinibile bellezza quali Don Giovanni e L’apparenza. L’esordio discografica del Panella autore di testi era avvenuto nel 1977 con un gioiellino di stramberie pop, quel Vocazione di Enzo Carella che oggi rappresenta un Lp di culto per collezionisti illuminati. Anche l’esperimento con Pappalardo necessita una sostanziale rivalutazione, sbilanciato com’è sul versante di una new wave italiana ben più originale dei tormentoni di Righeira e Co..

Dalla sua il buon Adriano vanta energia e buone doti interpretative, qui messe a dura prova nell’andirivieni di giochi linguistici che compongono l’intelaiatura tematica del 33 giri; il surrealismo ortofrutticolo della titletrack, il flusso di coscienza rock Vanessa moda gaia e la quasi hit Puoi toccarmi tutto a me sono architetture dalle salde fondamenta, strutturate per durare nonostante le sonorità oggi datate che le accompagnano. Con Io chi è e Caroline e l’uomo nero si schiude lo scrigno panelliano, ricolmo di astrusità mai intellettuali, al di qua e là del senso compiuto.

Sfortunatamente per il cantante leccese l’operazione non bissò il successo del singolo di tre anni addietro Ricominciamo, chiudendo così la collaborazione con Battisti il quale ne approfitterà per affondare la propria reputazione commerciale nei propri incompresi capolavori a seguire.

genere: new wave

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