Oh! Era ora (1983, Numero Uno)
L’improbabile ma provato
tentativo discografico della squadra composta da Lucio Battisti (nelle vesti di
compositore), Pasquale Panella
(paroliere) e Adriano Pappalardo
(cantante) funse da palestra per la collaborazione dei primi due, impegnati di
lì a poco a riscrivere le coordinate della musica leggera nostrana con album
d’indefinibile bellezza quali Don
Giovanni e L’apparenza.
L’esordio discografica del Panella autore di testi era avvenuto nel 1977 con un
gioiellino di stramberie pop, quel Vocazione
di Enzo Carella
che oggi rappresenta un Lp di culto per collezionisti illuminati. Anche
l’esperimento con Pappalardo necessita una sostanziale rivalutazione,
sbilanciato com’è sul versante di una new wave italiana ben più originale dei
tormentoni di Righeira e Co..
genere: new wave
Dalla sua
il buon Adriano vanta energia e buone doti interpretative, qui messe a dura
prova nell’andirivieni di giochi linguistici che compongono l’intelaiatura
tematica del 33 giri; il surrealismo ortofrutticolo della titletrack, il flusso
di coscienza rock Vanessa moda gaia
e la quasi hit Puoi toccarmi tutto a me
sono architetture dalle salde fondamenta, strutturate per durare nonostante le
sonorità oggi datate che le accompagnano. Con Io
chi è e Caroline e l’uomo
nero si schiude lo scrigno panelliano, ricolmo di astrusità mai
intellettuali, al di qua e là del senso compiuto.
Sfortunatamente
per il cantante leccese l’operazione non bissò il successo del singolo di tre
anni addietro Ricominciamo,
chiudendo così la collaborazione con Battisti il quale ne approfitterà per
affondare la propria reputazione commerciale nei propri incompresi capolavori a
seguire.
genere: new wave
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